La catena di hotel Marriott inserisce Alexa nelle camere d’albergo
A giugno 2018 Amazon ha lanciato Alexa for Hospitality e ha annunciato che la famosa catena alberghiera Marriott avrebbe contribuito al lancio del prodotto, inserendo Alexa nelle camere degli hotel.
Marriott ha scelto il Charlotte Marriott nel North Carolina e il Marriott Irvine Spectrum di Los Angeles come luoghi di test e ha implementato gli assistenti vocali nelle varie stanze, a servizio degli ospiti.
Gli utenti potranno chiedere ad Alexa di svolgere alcune funzionalità, come ad esempio di controllare la temperatura della stanza e l’illuminazione, di riprodurre musica, di impostare una sveglia, di ricevere aggiornamenti sul meteo o di viaggio, di ordinare il servizio in camera, le pulizie, la ricezione delle chiamate e il check-out.
In merito alla novità, Amazon ha dichiarato:
Alexa for Hospitality si integra perfettamente con i tuoi comfort e servizi esistenti per diventare il concierge virtuale dei tuoi ospiti.
L’inclusione di assistenti vocali nelle camere degli ospiti dell’hotel è stata una scelta discussa per diverso tempo e sia la catena alberghiera Marriott sia il colosso Amazon hanno lavorato nel corso degli anni per il raggiungimento di questo obiettivo.
Alcuni esempi:
- durante l’autunno del 2017, Marriott ha annunciato una joint venture con Alibaba per includere il Tmall Genie in 100.000 camere;
- nel 2016 il Wynn Las Vegas ha dichiarato che avrebbe avuto un Amazon Echo in ogni camera dell’hotel di Las Vegas entro l’estate del 2017;
- sempre il Wynn Las Vegas non solo ha implementato l’utilizzo di Alexa for Hospitality, ma anche di Alexa for Business, al fine di avere una dashboard di back-end in grado di controllare più dispositivi Echo ed eseguire attività specifiche utilizzando Amazon Web Services.
Tecnologia vocale negli alberghi: scelta innovativa o presenza invadente?
Tuttavia, inizialmente non tutti gli utenti si sono dimostrati entusiasti dell’inserimento degli assistenti vocali nelle camere d’albergo. Alcuni potenziali ospiti hanno ritenuto infatti che la presenza di un dispositivo controllabile con la voce sia invadente, offra pochissimi vantaggi e fornisca invece molte preoccupazioni in ambito di privacy e protezione dei dati personali.
Questo è il motivo per cui gli ospiti hanno la possibilità di scegliere se avere un assistente provvisto di Alexa all’interno della stanza oppure no e possono anche richiedere che l’altoparlante Echo venga portato fuori dalla loro stanza.
Per affrontare questi problemi di privacy, Amazon ha confermato che cancellerà tutte le conversazioni registrate alla fine di ogni giornata, che gli hotel non saranno in grado di accedere alle registrazioni vocali e che non è necessario condividere informazioni personali per utilizzare Echo.
Il periodo di prova consentirà all’azienda di vedere se Alexa verrà rifiutata dagli ospiti dell’hotel o utilizzata abbastanza da essere considerata un investimento per il futuro.