Assistenti vocali e disabilità
Qual è la tua giornata tipo?
Chiunque tu sia, abbiamo la certezza che nella tua risposta c’entrino anche smartphone e computer. Per lavorare, fare telefonate, informarsi sull’attualità, pubblicare sui social o acquistare da un e-commerce: ormai utilizziamo la tecnologia per gran parte delle nostre attività quotidiane.
Se poniamo la stessa domanda a una persona con disabilità di qualunque tipo, ad esempio motoria, cognitiva o visiva, la risposta sarà molto diversa.
Non sempre la tecnologia è accessibile nello stesso modo per tutti e in alcuni casi può contribuire a creare barriere sociali e culturali.
Pensiamo, ad esempio, a una persona ipovedente, che non può vedere i contenuti sullo schermo di uno smartphone, o a un disabile cognitivo che ha difficoltà a utilizzare un oggetto come una tastiera di un PC.
Ma la tecnologia può anche essere inclusiva e, se sviluppata tenendo in mente l’accessibilità, permette a tutti di usufruire del web. Un esempio? La funzionalità di Google Maps per le persone con disabilità visive.
È il caso anche degli assistenti digitali con riconoscimento vocale. Vediamo insieme perché.
Disabili e tecnologia, l’Intelligenza Artificiale al servizio dell’inclusività
Gli assistenti virtuali con riconoscimento vocale sfruttano un particolare tipo di intelligenza artificiale che utilizza sistemi di NLP (Natural Language Processing) e NLU (Natural Language Understanding) per elaborare il linguaggio umano e restituire una risposta completa e pertinente ad una richiesta.
Un esempio di questa tecnologia sono i voice assistant integrati negli smartphone, o quelli installati sulle automobili, come nel caso di Volvo che ha integrato nei suoi nuovi modelli Google Assistant.
Perché i voice assistant si rivelano un aiuto concreto per le persone con disabilità?
- Sono più semplici da usare, per interagire bastano poche parole e l’assistente saprà rispondere. È possibile anche impostare promemoria ad orari specifici, ad esempio per ricordare di prendere un farmaco.
- Sono connessi ad altri dispositivi domotici (ad esempio termostati, tapparelle, sistemi di allarme) e possono essere d’aiuto per garantire una maggiore autonomia e sicurezza alle persone disabili.
- Sono utilizzabili 24 ore su 24 e diventano un supporto per caregiver e famiglie, come nel caso di smartspeaker con la funzionalità Alexa Together.
La pandemia ha reso evidente come molte delle nostre relazioni e attività dipendono dalla tecnologia e anche per questo è importante che tutti possano averne accesso per lavorare, comunicare, acquistare e intrattenersi.
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