Riconoscere gli asintomatici del Covid-19 con l’AI
Per definizione le persone asintomatiche, anche se infettate dal virus Covid-19, non manifestano alcun sintomo e spesso non vengono riconosciute come infette, in quanto non ricorrono a tamponi né a misure di quarantena e possono contagiare chi gli sta vicino.
Ma gli asintomatici non sono del tutto esenti da alcuni effetti, che sono impossibili da distinguere a occhio nudo, ma facilmente individuabili grazie all’intelligenza artificiale. Come?
Una ricerca del MIT (Massachussets Institute of Technology), pubblicata su IEEE Journal of Engineering in Medicine and Biology, ha evidenziato come sia possibile riconoscere un asintomatico da un colpo di tosse e dal suono della voce.
Per tossire e parlare, infatti, il corpo coinvolge fasce muscolari e apparato respiratorio che, se infetti, modificano il loro normale funzionamento.
Grazie ad alcuni test su migliaia persone che si sono offerte volontarie e si sono sottoposte a delle sessioni di registrazione, è emerso come l’intelligenza artificiale sia in grado di indicare con grande precisione (98.5%) chi tra loro avesse il Covid, già confermato da una diagnosi medica, e chi tra loro invece fosse asintomatico, ma risultato positivo a un tampone di controllo.
L’AI può quindi diventare uno strumento efficace di screening, a sostegno di una successiva diagnosi medica che confermi o smentisca il risultato.
E anche in Italia c’è un team di ricerca che sta lavorando a una soluzione simile e che a novembre 2021 ha pubblicato i risultati del progetto sulla rivista scientifica Journal of Voice: si tratta del Voicewise, startup romana nata in seno all’Università di Roma Tor Vergata, che si occupa di diagnostica e prevenzione con la Voice Technology.
Basterà infatti un cellulare, qualche colpo di tosse e un paio di proverbi detti ad alta voce per sapere se si è positivi al Covid.
L’AI è più efficace dei tamponi nasali?
Giovanni Saggio, docente di elettronica presso l’Università di Tor Vergata e founder di VoiceWise, spiega in un’intervista a Italian Tech:
“Anche una ricerca del MIT di Boston ha stimato che i tamponi nasali hanno un livello di accuratezza medio compreso tra il 40% e l’86%, mentre il nostro sistema arriva al 90%; e in futuro faremo ancora meglio grazie al machine learning, ovvero l’apprendimento automatico dell’intelligenza artificiale“.
Il livello di accuratezza di questo sistema potrebbe essere un aiuto concreto per intercettare più tempestivamente le evoluzioni e le varianti del Covid, permettendo di prendere le precauzioni necessarie.
Il sistema sviluppato da VoiceWise, in partnership con le Università di Tor Vergata e di Pavia, è stato progettato per rispettare la privacy delle persone, come spiega il prof. Saggio:
“Sul cloud a ogni file corrisponde un codice alfanumerico cifrato, non ci sono riferimenti alle identità dei pazienti”.
Il team di VoiceWise è in attesa della certificazione CE e dell’attestato di presidio medico, per poter lanciare un’app per smartphone, compatibile con Android e iOS, da mettere a disposizione di chiunque ne abbia bisogno.
Non è la prima volta che AI e tecnologia vocale sono utili alla sanità, ad esempio Amazon aveva firmato un accordo con l’NHS britannico (National Health Service) per utilizzare Alexa come supporto per le diagnosi a distanza.
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