L’assistente vocale in cucina: come sono cambiate le abitudini di utilizzo durante la pandemia

La pandemia di Coronavirus che ha colpito tutto il mondo e le conseguenti misure imposte in alcuni Paesi per contrastare l’emergenza sanitaria hanno stravolto le vite e le abitudini delle persone. Tra gli effetti di questi repentini cambiamenti (che hanno fatto prosperare alcuni settori di mercato, come quello alimentare, in particolare i surgelati e messo in crisi altri, come quello della ristorazione), sul web si sono registrati volumi di ricerca in aumento riguardo alcuni specifici argomenti. Per esempio, l’espressione “a domicilio”, in Italia, ha avuto un’impennata nelle web search nel periodo compreso tra il 6 e il 15 marzo, ovvero a partire dal momento in cui il Governo italiano ha dichiarato il lockdown e la popolazione si è ritrovata a non poter uscire di casa se non per motivi di necessità.

Il digitale è improvvisamente diventato l’unico luogo franco dove acquistare (attraverso gli e-commerce), ritrovarsi con gli altri (le piattaforme social), intrattenersi (streaming e serie tv on line) e ottenere informazioni riguardo l’andamento della situazione pandemica (i siti istituzionali e delle testate giornalistiche).

In questo scenario di mutamenti anche la ricerca vocale ha subito gli effetti della pandemia, registrando trend interessanti, perché si sono rivelati lo specchio dei bisogni delle persone costrette a casa. Uno tra gli ambiti più esemplificativi è quello culinario, vediamo perché.

I trend della Voice Search durante la pandemia

Nel contesto dell’emergenza sanitaria e soprattutto nei periodi di lockdown, imposti in momenti diversi dai vari Governi del mondo, la tecnologia ci ha permesso di mantenere un po’ di normalità e in più di un’occasione si è rivelata un aiuto concreto nell’affrontare l’emergenza e nelle azioni quotidiane, come il cucinare.

Il vantaggio di fare una ricerca vocale tramite smart speaker e di utilizzare un voice assistant ai fornelli è evidente: ci consente di avere le mani libere per armeggiare tra forno, frigo e banco di lavoro ed evitare di toccare, per esempio, lo schermo dello smartphone con le dita imbrattate. In questi casi, la voce è uno strumento efficace da usare mentre stiamo facendo altro, senza perdere la concentrazione.

Stati Uniti: cosa chiedono in cucina gli utenti del Paese con la maggior diffusione di smart speaker

Negli Stati Uniti gli smart speaker sono diffusi in 60 milioni di case (Fonte: Edison Research e National Public Radio) e il lockdown imposto dal Coronavirus ha dato un’accelerazione alle abitudini di utilizzo di questi dispositivi, soprattutto in cucina, per la preparazione di ricette.

Nella settimana del 22 marzo, cioè da quando sono state diffuse negli Stati Uniti le direttive governative sull’obbligo di restare a casa, si è registrato un incremento del 67% nell’utilizzo su Alexa di Allrecipes (la più popolare piattaforma americana di ricette). Questa percentuale ha superato quella del periodo di picco delle ricerche, che di solito si riscontra nella settimana prima della Festa del Ringraziamento (Fonte: Voicebot.ai).

L’aumento del volume di ricerche si è verificato perché:

  •     le persone non potevano uscire di casa e per trascorrere il tempo si sono cimentate a cucinare qualcosa di nuovo;
  •     ognuno ha sentito il bisogno di variare un po’ la dieta, che prima era più diversificata grazie alle uscite al ristorante o alle pause pranzo fuori;
  •     le famiglie volevano trovare un modo per non sprecare le scorte di cibo e, nello stesso tempo, preparare piatti diversi. Sono infatti aumentate le richieste di ricette in base agli ingredienti a disposizione in casa.

La contingenza della pandemia ha fatto sì che molti americani che prima non cucinavano o che usavano i voice assistant solo per consultare il meteo, utilizzassero quotidianamente Allrecipes, tramite i propri smart speaker.

Un cambio di abitudini simile si è verificato anche in Italia: nell’arco dei primi mesi del 2020 gli utenti italiani hanno interpellato Alexa 2 milioni di volte per preparare una ricetta e hanno impostato sul dispositivo 45 milioni di timer per regolare il tempo di cottura e altre attività domestiche (Fonte: Tech Princess).

I numeri di GialloZafferano in Italia durante il lockdown

In Italia, un equivalente di Allrecipes per popolarità è GialloZafferano, la piattaforma di ricette più apprezzata e utilizzata nelle cucine italiane.

GialloZafferano nel periodo tra il 9 marzo e il 3 maggio, ha registrato la presenza di circa 400 mila utenti che hanno utilizzato le applicazioni vocali e 900 mila ricerche di ricette effettuate. Le istruzioni più in voga sono state quelle per preparare la pizza, sia per fare l’impasto, sia per condire una Margherita e i sabati si sono rivelati i giorni di picco. Questo trend riguardo i panificati è stato confermato anche da alcune analisi sui prezzi della farina all’ingrosso, elaborate da Unioncamere e Borsa merci telematica (BMTI): a marzo, nel periodo di inizio del lockdown, si è notato un + 7%, dovuto all’aumento delle vendite al supermercato (Fonte: Unioncamere).

L’isolamento forzato, dovuto alle direttive per contrastare l’emergenza sanitaria, ha contribuito a rendere anomalo il picco di interazioni con gli assistenti vocali in cucina. Ma a parte questo aumento circoscritto ai mesi del lockdown, di solito GialloZafferano registra volumi maggiori in determinati periodi dell’anno, che coincidono con le festività e con periodi di promozioni sui prezzi degli smart speaker.

I picchi “primari” corrispondono ai momenti in cui le famiglie sono più portate a cucinare, principalmente nei periodi come Natale, Pasqua e Capodanno. Ma esistono picchi “secondari” dovuti al fatto che nella maggior parte dei casi l’uso degli assistenti vocali avviene tramite smart speaker e smart display, ossia dispositivi dedicati, che non sempre sono presenti in ogni abitazione. Quindi, il lancio di offerte commerciali speciali per questi devices (ad esempio per il Black Friday), o in minor misura l’uscita di nuovi modelli di smart speaker, comportano spesso un aumento dell’utilizzo del touchpoint vocale e con esso una maggiore attività di sperimentazione e interazione, alimentata dalla curiosità dei nuovi utenti.

Gli utenti al centro delle strategie di sviluppo

Gli assistenti vocali sono in Italia un nuovo (almeno per il momento) touchpoint rispetto al web tradizionale e alla base del loro utilizzo vi sono, come sempre, le necessità reali delle persone.

Nello sviluppo dei prodotti di GialloZafferano l’utente finale è al centro del pensiero. L’analisi dei feedback, ricevuti tramite mail o tramite i commenti lasciati dagli utenti sugli store, è una delle leve fondamentali per far crescere i prodotti digitali e conversazionali. Per esempio, la skill Alexa e l’action Google di GialloZafferano, sono frutto di diverse release, create tenendo conto dei desideri e delle esperienze delle persone. Tra i servizi concepiti a partire dai bisogni del pubblico, troviamo il nuovo motore di ricerca conversazionale e la possibilità di aggiungere gli ingredienti, usati per una ricetta, alla lista della spesa.

La creazione della lista della spesa è uno dei miglioramenti più richiesti dagli utenti, anche perché genera una continuità in quello che potremmo chiamare “cooking journey”: un’esperienza a tutti gli effetti concreta, che vede i touchpoint digitali come elemento di accompagnamento e di arricchimento della realtà fisica.

 

La sfida più grande in questo momento è comprendere come far crescere ulteriormente i numeri di utilizzo di questa piattaforma, generando un valore concreto anche dal punto di vista aziendale.

Fabio Franco Garigiola – Business development e Innovation, Gruppo Mondadori

 

Il valore dell’esperienza vocale per i brand

Come abbiamo visto, le ricerche vocali degli utenti corrispondono a reali bisogni dettati dalle circostanze e i dati che emergono sono importanti per una strategia di segmentazione del target, per attivare un touchpoint efficace grazie alla voce, che sia vicino agli utenti e che risponda in maniera precisa alle loro esigenze.

I trend che si possono raccogliere dall’utilizzo delle applicazioni vocali sono essenziali perché:

  • permettono di costruire un’offerta mirata per rispondere a una domanda esplicita. Se le persone cercano con molta frequenza “ricetta per fare torta salata” è possibile aumentare il repertorio dei consigli su come preparare varianti speciali di questo piatto;
  • creano un senso di community, grazie alle categorie di ricette come “le più popolari” o “le più votate” o “le più commentate”.

Tra smartphone e smart speaker, sono molti i device con cui oggi si può parlare in qualsiasi momento, a casa soprattutto, visto il successo che sta riscuotendo la domotica.

Per i brand questa trasformazione dei comportamenti degli utenti, accelerata dal lockdown, verso una maggiore familiarità nell’utilizzo dei dispositivi vocali è un’occasione per dialogare (letteralmente) in maniera efficace con i propri target, come fa GialloZafferano, ed essere presenti con un servizio utile al momento giusto.

 

Una Voice Strategy che unisca conoscenze di marketing e sviluppo è il punto di partenza per progettare la voce del tuo brand, per farla arrivare forte e chiara ai tuoi clienti.