Spotify lancia i video podcast

L’azienda svedese Spotify ha introdotto un’importante novità: i video di accompagnamento agli audio dei podcast, per permettere agli utenti di fruire in maniera completa dei propri contenuti preferiti.

I video podcast sono disponibili per gli utenti Spotify, sia per gli iscritti Premium, sia per quelli con l’account Free e per il momento la novità riguarda un numero limitato di canali, ma certamente l’intenzione per il prossimo futuro è quella di investire sempre di più in questo servizio.

Spotify punta a creare film e programmi TV a partire dagli argomenti e dalle storie dei podcast presenti sulla piattaforma, che negli ultimi anni sono diventati molto popolari: nel 2018 erano appena 185.000, oggi sono più di 1,5 milioni, con una crescita fino a 8 nuovi a settimana.

La fluidità della durata (che può essere di pochi minuti o di ore) e la vastità dei campi d’interesse trattati dai diversi podcast hanno raccolto negli ultimi anni un pubblico eterogeneo e molto attento alla qualità dei contenuti e al grado di approfondimento con cui vengono trattati.

Lady Gaga Chromatica su Spotify

Gli accordi di Spotify con Warner Bros e DC e le esclusive con Joe Rogan e Kim Kardashian

Oltre agli accordi con i singoli podcaster per l’acquisto dei loro contenuti originali, Spotify si sta muovendo anche verso l’intrattenimento su larga scala. La piattaforma di audio streaming ha siglato un accordo pluriennale con la Warner Bros e la DC, i due colossi dell’intrattenimento cinematografico, per la distribuzione di sceneggiature inedite dedicate ai supereroi e ai protagonisti della linea Looney Tunes.

Non solo: Spotify ha firmato anche un contratto da 100 milioni di dollari per ottenere in esclusiva il podcast di “The Joe Rogan Experience”, iniziato nel 2009 e oggi uno tra i più popolari al mondo. Joe Rogan è un presentatore, comico e commentatore sportivo statunitense, che in ogni puntata tocca vari temi di attualità con ospiti sempre diversi. I nuovi episodi, prima disponibili sulle principali piattaforme di audio streaming e anche in formato video su YouTube, da quest’anno saranno fruibili solo su Spotify.

Inoltre, Spotify ha stabilito di recente una collaborazione con Kim Kardashian West per un podcast sul tema della giustizia negli Stati Uniti. L’obiettivo della Kardashian è sensibilizzare le persone sulle condanne ingiuste, sugli abusi della polizia e, in generale sulla necessità di una riforma profonda del sistema penale americano.

Grazie ai suoi investimenti, oggi Spotify è leader del settore dei podcast e dell’innovazione di questo segmento. La piattaforma sta conoscendo una grande diffusione in tutto il mondo: conta circa 248 milioni di utenti mensili e tra questi, il 14% ascolta podcast in maniera sistematica (Fonte: Voxnest).

Spotify e SAI

Spotify e la tecnologia Streaming Ad Insertion (SAI)

La tecnologia Streaming Ad Insertion (SAI) consiste in uno strumento messo a disposizione dei professionisti del marketing e dei creatori e creatrici di podcast originali per raccogliere dati sempre più precisi sugli utenti della piattaforma, ad esempio  frequenza di fruizione e insight demografici.

La SAI dà la possibilità di programmare e realizzare annunci sempre più a misura del pubblico, tra cui i cosiddetti host read.

Gli host read vengono ospitati in una trasmissione podcast, in accordo con ospiti e podcaster, che li promuovono in prima persona. Alla base di un canale di successo c’è il rapporto di fiducia e stima tra gli utenti e chi lo conduce: una pubblicità inserita all’interno di questo contesto risulta molto più efficace e con una capacità di engagement superiore. Un’occasione da non perdere per i brand.

podcast e voice assistant

Le opportunità in Italia, tra podcast e voice assistant

L’italia è un mercato in crescita per quanto riguarda i podcast su Spotify: nel corso del 2019 ha registrato un aumento di 1,8 milioni di utenti che si sono iscritti alla piattaforma.

In questo contesto, la Voice Technology  gioca un ruolo fondamentale. La richiesta di ascoltare un podcast, o di scorrere la lista dei più popolari per sceglierne uno, sarà sempre di più rivolta dalle persone ai voice assistant.

L’interazione con device come Alexa e Google Home è sempre più diffusa nella quotidianità  e sarà compito degli assistenti vocali capire, attraverso l’elaborazione dei dati a disposizione, quale podcast proporre e quali annunci pubblicitari sono più utili.

Nel nostro Paese, al momento, sono le case editrici, le testate e i freelance a investire maggiormente nei podcast, declinando in questo formato i propri contenuti culturali e informativi. Un esempio? Il podcast giornalistico Da Costa a Costa, del vicedirettore de Il Post, che spiega l’America agli italiani.

I brand che si dimostreranno capaci di cogliere per primi le opportunità dei podcast aziendali, ascoltabili da smartspeaker, scriveranno il futuro della Aural Attention Economy.

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