Actions Builder: il nuovo strumento di Google per creare Actions conversazionali
Il 17 Giugno 2020 Google ha annunciato il rilascio di Actions Builder, un nuovo ambiente all’interno della console di Actions On Google, che facilita gli sviluppatori e i designer della voce nella visualizzazione dei flussi conversazionali.
L’obiettivo è quello di semplificare il più possibile la creazione di contenuti ed esperienze custom per Google Assistant e per gli utenti (ad oggi più di 500 milioni in tutto il mondo) che utilizzano questa tecnologia quotidianamente (fonte: Google Developers).
Actions Builder: come funziona
Actions Builder è un’applicazione software che permette ai team di sviluppo di programmare, testare e modificare flussi conversazionali direttamente su Actions On Google.
Grazie a un’interfaccia grafica web based, intuitiva e semplice da usare, è possibile visualizzare i diversi step del processo di creazione, gestire il set di dati NLU (Natural Language Understanding), migliorare la comprensione delle richieste degli utenti e fare il debug con tools avanzati.
La definizione dei contesti conversazionali diventa più semplice
Actions Builder permette una gestione ottimizzata di:
- intenti, ovvero la finalità ultima che vuole ottenere l’utente quando fa una richiesta;
- contesti, ossia in quale ambito è calata la conversazione. In molte occasioni un utente non pone una domanda per esteso, ma sottintende alcune informazioni che il voice assistant deve essere in grado di decifrare.
Grazie all’opportunità di visualizzare il flusso conversazionale, è possibile migliorare il processo di NLU, attraverso una suddivisione in “scene” del contesto di riferimento.
Actions Builder permette agli sviluppatori di suddividere le scene in blocchi e per ognuno di questi di definire l’intento dell’utente, individuare e gestire gli errori, raccogliere dati utili e intervenire con le modifiche necessarie più rapidamente e in modo più mirato.
Inoltre, ogni singola scena, essendo una sezione a sé, può essere riutilizzata in altri flussi di dialogo. La transizione da un blocco di una scena a un altro permette ai team di lavoro di individuare il punto in cui si passa da un contesto conversazionale a un altro, per avere a disposizione tutte le possibili alternative di un’interazione tra utente e assistente vocale (fonte: Google Developers).
Actions SDK: il migliore alleato di Actions Builder
Per i team di sviluppo che preferiscono lavorare con i propri software per il development, Google mette a disposizione una versione aggiornata di Google Actions SDK (Software Development Kit), che permette di importare ed esportare dati tra diversi software.
L’unione di ActionsBuilder e Actions SDK offre agli sviluppatori la possibilità di creare un know-how di sviluppo personalizzato, in base alle proprie esigenze. I due strumenti sono sincronizzabili: per esempio, è possibile usare Actions Builder per costruire un flusso conversazionale e utilizzare Actions SDK per scrivere il fulfillment code.
Un esempio di applicazione vocale costruita con Actions Builder
Pretzel Labs, uno studio di design che progetta esperienze conversazionali, specializzato in prodotti per bambini, ha rilasciato Kids Court, un’applicazione vocale costruita con Actions Builder, che aiuta le famiglie a gestire i conflitti tra i più piccoli. La voce di un giudice virtuale super partes (Judge Lexy) deciderà chi ha torto o ragione e nel frattempo insegnerà alle nuove generazioni le basi del sistema giuridico.
Adva Levin, Founder di Pretzel Labs, racconta così l’esperienza di sviluppo con Google Actions Builder:
Avere a disposizione la combinazione dell’interfaccia grafica e dei blocchi di webhook per lo sviluppo, ci ha aiutato a lavorare in maniera più chiara ed efficiente. Una cosa che ho apprezzato molto è stata la separazione dei compiti tra designer e programmatore: in questo modo è risultato molto intuitivo fare delle modifiche al design, senza intaccare la logica del backend.
(fonte: Google Developers)
Le differenze tra Actions Builder e Dialogflow
Quali sono le principali differenze tra lo sviluppo di flussi conversazionali con Actions Builder rispetto a Dialogflow, la rinomata piattaforma di NLU per disegnare e integrare interfacce conversazionali?
Con Actions Builder è possibile:
- sviluppare l’applicazione vocale completamente all’interno della console di Actions on Google;
- visualizzare i flussi conversazionali grazie a una grafica semplice e intuitiva;
- ottimizzare e velocizzare il sistema per rendere l’esperienza conversazionale con gli utenti più fluida, a parità di training;
Un’altra differenza è che intenti ed entità (che cambiano il nome in “types”) sono rimasti concettualmente simili, mentre non si parla più di contesti della conversazione, ma di “scene”.
Le scene rappresentano un tentativo di semplificazione della gestione dei contesti. Ogni scena, infatti, costituisce un’area della conversazione che permette lo stabilire quali intenti possono essere attivati, una gestione degli errori specifica, l’esecuzione di azioni al verificarsi di determinate condizioni, la richiesta di dati all’utente.
Per il momento, non è presente all’interno del software un’area per il salvataggio delle conversazioni e delle attribuzioni degli intenti, che sarebbe utile a migliorare il processo di Machine Learning dell’agente conversazionale.
Potrebbe essere un next step per implementare questa tecnologia?
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